PRONTO IL MEGAPALCO DI MELPIGNANO

Ultimati i lavori di costruzione del mega palco di Melpignano sul quale, il 27 agosto si esibiranno gli artisti ospiti e l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta diretta dal maestro Dardust in occasione  della 25ma edizione de  La Notte della Taranta. Una data importante che si festeggia con il pubblico che torna nuovamente  nel piazzale dell’Ex Convento degli Agostiniani  dove è stata allestita l’imponente struttura in acciaio ferroso alta 17 metri. Il palco sul quale si esibiranno gli artisti  è di 33m x19.

Grandi numeri per la produzione del concertone e per la realizzazione non solo della struttura, ma anche per l’allestimento dei videoled: 200mq. distribuiti tra scenografia e pubblico e gestiti da 2 media server e 1 regia video, tutto con risoluzione 4k. L’alta tecnologia con le esibizioni di luci e stacchi di inquadrature renderà unica la notte più lunga e attesa dell’estate.

Suggestioni di colori e luci sul palco anche  con le luminarie realizzate da Mariano Light: 600mq di luci  e 38mila led   che andranno a comporre una cornice unica e straordinaria attorno ad un quadro molto speciale. Un viaggio che parte della tradizione e tocca le note e le sfumature futuristiche dell’elettronica anche attraverso un simbolo della tradizione delle feste salentine: le luminarie. Un viaggio “spaziale” che solcherà idealmente le gallerie prospettiche delle luminarie che animano le feste patronali del Salento. Colori predominanti sul palco: il bianco e piccoli spunti blu. A questo progetto firmato da Mariano Light  hanno lavorato 12 persone per 15 giorni. 

 E nell’edizione n.25 c’è una novità, il progetto visual “W il cielo, il mare, la terra", sviluppato da Galattico con la guida di Mauro Bubbico, coordinamento Filippo Rossi e Selene Sanua.Visual è composto da un complesso sistema di linguaggi visivi: illustrazione, pattern, fotografia e cinema commentano e amplificano quello che avviene sul palcoscenico, guidano il pubblico alla scoperta del senso del meraviglioso, lo immergono in un’atmosfera magica, alla riscoperta di rituali e simbolismi festivi originariamente legati ai cicli produttivi ormai scomparsi assumendone nuovi significati e funzioni o amplificandone alcuni latenti e secondari. Le immagini, di diversa natura e provenienza, vengono animate, ri-combinate tra loro in armonia con gli altri materiali performativi. Le scene sono organizzate per rappresentare i momenti salienti della vicenda  raccontata, le immagini fanno da supporto alla musica e da sfondo al corpo di ballo. L’intento principale è guidare il pubblico alla riscoperta del senso di festività, invitarlo a fare un’esperienza totalizzante del reale in cui, attraverso il suono, le immagini, i colori, le parole e il corpo, si afferma la potenza creatrice della natura e si celebrano le vicende fondative del cosmo e della vita.