Quinto appuntamento nel ricco calendario di spettacoli prima del Concertone di Melpignano del 25 agosto che concluderà questa ventunesima edizione.
Due gli spettacoli, il primo, un concerto Ragnatela, con gli A Renderchitte, in piazza Pio XII alle 22.30.
Il gruppo di Castel di Lama nelle Marche, nasce nell’estate del 2008 da un’idea di sei giovani amanti della musica popolare del piceno dove il saltarello per secoli ha fatto da colonna sonora a tutte le feste rurali e tradizionali della comunità contadina. A Renderchitte, letteralmente significa “a piccolo granturco”, la varietà meno pregiata, destinato ad alimentare gli animali. Usando strumenti tipici della zona: tamburello marchigiano, fisarmonica classica, organetto a due, bassi, chitarra classica e caccavella, i musicisti hanno maturato negli anni un notevole seguito in tutta la vallata del Tronto. Nel loro repertorio ci sono spesso brani provenienti dalle registrazioni eseguite sul campo attraverso le testimonianze degli anziani della loro zona.
Componenti del gruppo: Reno Cicconi (tamburello marchigiano, voce) Guido Traini (voce, percussioni, e danza) Giuliano Acciarini (voce,organetto) Mirko Alesiani (organetto) Mauro Maurizi (voce e chitarra) Emidio Fulgenzi (fisarmonica e organetto).
Sempre per i concerti Ragnatela, alle 23.30 in piazza Pio XII, si esibiranno gli Uaragniaun con Piero Balsamo.
Gli Uaragniaun, originari di Altamura raccontano le ancestrali storie del popolo delle pietre, le miserie e le nobiltà dei ‘Cafoni all’inferno’: uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è il cuore del progetto: è la ricerca e la voce. Componenti del gruppo con Moramarco, Luigi Bolognese (chitarra, mandoloncello) Silvio Teot (percussioni, voce) Filippo Giordano (violino, viola) Michele Bolognese (mandolino e tammorre) Nanni Teot (tromba, flicorno). Piero Balsamo, di Francavilla Fontana, sarà portatore delle tradizioni popolari e della loro conservazione.
Balsamo ha ideato il progetto Jazzabanna che vede la luce nel 2006. I musicisti alterneranno pizziche-pizziche, quadriglie, tarantelle e serenate, ai canti di lavoro e di fede, espressione di quella religiosità genuinamente partecipata dalle popolazioni del meridione d’Italia.