DARDUST: LA MIA TARANTA, UN’ASTRONAVE VERSO IL FUTURO

Continuano le prove dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta diretta dal maestro concertatore Dardust al Cinema Elio di Calimera in attesa del Concertone finale di Melpignano del 27 agosto, giunto alla sua 25ma edizione che torna a riabbracciare il pubblico.  Il maestro concertatore Dardust già da gennaio  insieme all’Orchestra Residente ha avviato  il  lavoro di ricerca e reinterpretazione  dei brani della tradizione popolare salentina.  “Sarà una Taranta fluida come la contemporaneità che viviamo. Credo che siamo in un’epoca il cui concetto di integrazione sia fondamentale anche a livello culturale, un multiculturalismo di cui Stromae ha fatto il concept di base, per questo la scelta  dell’artista internazionale non è stata casuale, ma ponderata e fortemente voluta. Stromae sul palco del Concertone, svela Dardust proporrà uno dei suoi pezzi più famosi e conosciuti: Alor on Danse con incursioni di musica popolare salentina. Una reinterpretazione del famoso brano che incontra la tradizione e  che sarà capace  di sorprendere ed emozionare il pubblico.

 Una Taranta fluida,  multi colorata e “spaziale”. Una navicella che parte dal passato con il suono deciso e ancestrale del tamburello, fa un giro intorno al mondo dell’elettronica e si proietta verso il futuro della pizzica, dunque quella del maestro concertatore  Dardust che stamattina durante la prova aperta alla stampa  ha presentato due brani del concertone eseguiti dall’Orchestra Popolare La Notte della Taranta: pizzica di Aradeo e pizzica di Ostuni.

Ad arricchire il cast del Concertone del 27 agosto ci saranno anche Samuele Bersani, Massimo Pericolo, Studio Murena e Kety Fusco. Super ospiti Marco Mengoni ed Elodie. Insieme all'Orchestra Popolare La Notte della Taranta, grande protagonista del Concertone,  ci saranno dei momenti speciali, dei colori aggiuntivi, sottolinea Dardust: “una sezione di fiati e una di archi che ci condurranno nel mondo balcanico e non solo. Un lungo viaggio nella contaminazione nel segno dell’incontro e della condivisione.” Un equilibrio tra tradizione e contemporaneità sul quale il maestro  concertatore lavora da tempo: “la tradizione per rimanere viva ha bisogno di essere contaminata senza tradire la tradizione”. Dardust infine non ha nascosto quanto il legame con il Salento in questi mesi si sia rafforzato.  E dopo un anno di lavoro emozionato conclude: “sarà difficile, ritornare a Milano dopo questa esperienza fortissima”.