TARANTA: SARÀ UNA NOTTE DI LIBERAZIONE

Ospiti IL VOLO e AL BANO. Maestri Concertatori: MADAME e MELOZZI.

È stato presentato nel Palazzo Marchesale  di Melpignano il Concertone della 24esima edizione de La Notte della Taranta che si terrà il 28 agosto nel Piazzale Ex Convento degli Agostiniani. L’evento andrà in onda per la prima volta su Rai Uno, il 4 settembre alle ore 23:15. Dirette dal maestro Enrico Melozzi sul palco ci saranno l’Orchestra Popolare della Taranta e l’Orchestra Notturna Clandestina. Ad affiancare Melozzi ci sarà la giovane artista Madame che interpreterà tre brani: Marea in chiave pizzica, “Rondinella” e “Dici ca nu me voi” della tradizione salentina. Ospiti speciali IL VOLO che interpreteranno l’inno del Concertone “Calinitta”, buonanotte in grico. Ad aprire lo spettacolo sarà la “Pizzica della Liberazione”, scritta dal maestro Melozzi e tradotta in salentino dai componenti dell’Orchestra Popolare con la consulenza scientifica di Luigi Chiriatti. Non mancherà l’omaggio al maestro Daniele Durante con il brano strumentale Fuecu. Ad accompagnare i telespettatori di RAI 1 nel mondo della Taranta ci sarà in veste di narratore Al Bano Carrisi. Il cantante pugliese che interpreterà un brano in dialetto di Cellino San Marco dal titolo “Na na na”,  omaggerà Domenico Modugno. Grande protagonista anche la danza con le coreografie di Thomas Signorelli e il Corpo di Ballo della Taranta. Anche nel 2021 l’ingresso sarà contingentato e riservato ai mille spettatori che hanno prenotato da tutta Italia. L’accesso sarà possibile solo con Green pass o esito negativo del tampone effettuato 48 ore prima dell’evento.

 

MICHELE EMILIANO

“La 24esima edizione della Notte della Taranta rappresenta un ulteriore passo avanti nel confronto tra una tradizione forte, inscalfibile, che è quella della musica popolare salentina, con il mondo, con la musica italiana, colta, innovativa.

Oggi la Taranta rappresenta la nostra volontà di manutenere la nostra libertà, non solo dalla pandemia, ma anche dalle minacce che in tutto il mondo rischiano di mettere in discussione conquiste di civiltà, soprattutto con riferimento alle donne. Non vedo l’ora di ascoltare la nuova versione di “Fimmine Fimmine” che è stata annunciata e che sarà rappresentata durante il concertone. E soprattutto di vedere quali saranno le conseguenze di questi incontri culturali tra grandi musicisti”. Emiliano ha aperto il suo intervento ricordando Daniele Durante “mi manca non poter incrociare il suo sguardo, mi manca perché riusciva, seppur con impercettibili segni, a farmi capire che non avevo detto nulla di sbagliato”. E poi ha aggiunto: “Nella mia percezione questa è la musica della battaglia.  Della battaglia interiore, della battaglia con i sentimenti, con il cambiamento. È un tamburo piccolo, però è sempre tamburo. E lo hanno inventato per dare il ritmo, per far marciare insieme le persone, ciascun con un compito diverso. 

Oggi abbiamo nominato una infinita serie di emozioni e sentimenti potentissimi che la Puglia continua ad esprimere. Naturalmente è inutile dire che quando sei così preso dentro un combattimento hai bisogno di punti di vista diversi, hai bisogno di qualcuno che ti dica che esistono anche altre cose, che non ti snaturano, non ti cambiano. Ma tu devi sapere che esistono  e che vanno in una certa direzione, devi avere la curiosità di andarle a vedere. 

E questo vale per moltissime cose della vita, che vanno vissute con sincerità e lealtà, senza disprezzo, pregiudizio, alterigia.

Quindi io ringrazio tutti i nostri ospiti che da 24 anni vengono qui,  anche nel tentativo di sconvolgere qualche nostro convincimento. Non sta scritto da nessuna parte che anche la più grande delle tradizioni, e la nostra è una grande tradizione, non possa avere dei momenti nei quali si apre ad un altro convincimento. Non voglio buttarla nella cronaca e nella politica, però c’è un messaggio chiaro che viene dalla Puglia è che noi siamo pronti ad accogliere: noi siamo pronti a farci contraddire da chiunque venga in pace e da chiunque si senta anche solo per un po’ parte di questa tradizione e di questa terra. Voi siete questo”.

 

MADAME

“Il mio è un obiettivo di linguaggio. Quest’anno ho ricevuto diversi premi per il modo con cui utilizzo le parole e questo mi ha portato a riflettere molto su di me. Inizierò da qui, da questi giorni, amando tutto quello che vedo perché per me amore significa comprendere. Ed è con questo approccio che mi sono avvicinata a La Notte della Taranta, interamente predisposta a comprendere cosa è la pizzica, cosa rappresenta per la gente che è profondamente attaccata alle radici della propria identità. E’ una tradizione che mi piacerebbe tradurre in altri linguaggi, in una chiave nuova.  Ho fatto del mio meglio per portare la mia penna in questo mondo”.  E poi Madame, ha svelato “non canterò soltanto, danzerò come si danza qui. Sarà una notte di liberazione, ma non esiste liberazione se non c’è comprensione”.

 

ENRICO MELOZZI 

“Sono tre le parole chiave che caratterizzano questa esperienza straordinaria: “liberazione”. Dopo il periodo che abbiamo vissuto tornare a suonare  e farlo assieme all’orchestra è una liberazione dell’anima. La seconda parola è ‘coraggio’ ossia la componente che in questa fase storica serve all’artista e anche ai politici per dare vita a nuova ripartenza e liberare la musica e la cultura che sono colonne portanti del nostro Paese.  È un dolore che non riesco a contenere e a tacere, è stato tremendo questo lockdown per un intero comparto che rappresenta e caratterizza l’Italia che si fonda sulla cultura e sulla bellezza. La terza parola chiave di questa esperienza è confronto: confronto tra culture nel rispetto della diversità. Mi sono approcciato alla Taranta con una sacralità enorme perché questa musica per me è sacra come la musica classica”. 

 

AL BANO CARRISI

“Farò di tutto per superarmi, ma voglio fare e basta. Il mio futuro lo vedo ancora bello e interessante e questo momento che nasce dal profondo della mia terra fa parte di queste nuove esperienze. Canterò “Na Na Na” un brano nato dalle parole che ascoltavo sempre da mia madre quando mi indicava in dialetto di Cellino è “eccolo l’ho trovato” e dedicherò un omaggio a Domenico Modugno il più grande dei cantautori pugliesi”.

 

THOMAS SIGNORELLI

“Ho lavorato intensamente con il Corpo di Ballo della Taranta e con i ballerini accademici creando le coreografie ispirate dai testi e dalla musica. In particolare ho creato per Madame sul brano la Rondinella un quadro di grande impatto scenico che racconta l’antica tessitura del Salento fatta da sapienti mani e da telai in legno d’ulivo. Racconteremo la festa popolare sul brano Fuecu, ispirato dalla Focara di Novoli ma anche la contemporanea ricerca di se stessi in un mondo di specchi e di riflessi che molto spesso escludono l’altro. L’invito è dunque quello di accogliere ogni diversità”.