Una mostra per celebrare i 18 anni della notte di Melpignano

Diciotto anni de La Notte della Taranta da celebrare anche con una mostra, ideata per l’occasione, per festeggiare la maturità di un evento, che è cresciuto nel corso degli anni, rinnovandosi, ma restando ben ancorato alle proprie radici, alle proprie origini.  

Taranta 18, una mostra di arte audiovisiva e fotografica che sarà allestita nelle sale dell’ Ex Convento degli Agostiniani la sera del Concertone, il 22 agosto. 

Nata un progetto speciale di Associazione Arteteca e curata  da Giuseppe Amedeo Arnesano, la mostra ospiterà il lavoro di  due artiste: Chiara Idrusa Scrimieri, regista, filmaker, visual artist, autrice di corti e documentari che ha ideato una particolarissima installazione audiovisiva ispirata al ragno, Teresa Imbriani, fotografa che in una serie di scatti focalizzerà il suo sguardo   sui dettagli del corpo, quasi a raccontare in sequenza i movimenti frenetici di una donna tarantata. Si tratta di  due donne che lavorano sul territorio: due arti differenti e due sguardi differenti accomunati dal legame con la memoria storica e la dimensione territoriale, pratica e onirica del culto del tarantismo, dei miti e del misticismo, delle storie e i luoghi della Grecìa Salentina. Con la loro ricerca e il lavoro esecutivo, vanno ad interagire e completare il passo del diciottesimo anno del festival itinerante, che, nell’immaginario collettivo, viene inteso come il diciottesimo anno della “donna Taranta”, la visione di una ragazza che raggiunge la sua maturità e la sua libertà, ottiene la sua emancipazione, slegandosi dall’impulso autoritario presente nelle antiche tradizioni e nelle gerarchie di famiglia, il più delle volte complici di sentimenti negati e spirito represso. L'idea di ricerca, insieme al lavoro di pittori, perfomer, fotografi e illustratori, è quella di sperimentare soluzioni creative che hanno la forza di comunicare un messaggio e un processo artistico che sensibilizzi la coscienza collettiva in un periodo di continuo cambiamento.

 

 

La mostra è curata da Giuseppe Amedeo Arnesano , storico dell’arte, giornalista e curatore d’arte.