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NOTTE TARANTA. MARTIGNANO OSPITA EUGENIO FINARDI

20 AGOSTO MARTIGNANO

ORE 19 IL BORGO RACCONTA A CURA DI COOP.SOC.OPEN-PIAZZA PALMIERI

ORE 19:30 LECTIO MAGISTRALIS EUGENIO FINARDI-PIAZZA PALMIERI

ORE 21 ALTRA TELA-PIAZZA PALMIERI

ORE 22 CONCERTO RAGNATELA-VILLA COMUNALE

 

Il 20 agosto il festival de “La Notte della Taranta” presenterà un programma ricco di iniziative per la sua diciottesima tappa aMartignano.

Un piccolo borgo,  ricco di storia in cui tornerà  l'appuntamento con la sezione Il borgo racconta attraverso la visita guidata “I racconti in grico” a cura di Cooperativa Sociale Open. Partendo da Palazzo Palmieri, casa natale dell‘illuminista salentino il marchese dei Lumi Giuseppe Palmieri, i visitatori verranno condotti dentro il borgo di Martignano in un viaggio spazio-temporale nei luoghi simbolo del vissuto grico, tra case a corte, mignani, pozzelle, frantoi, chiese, affreschi, palazzi e piazze, interagendo con la lingua dei padri e la lotta per la sua sopravvivenza. Il racconto si dipanerà tra la ricerca della pubblica felicità, il miracolo cercato tra i pozzi del Santo, il nettare delle olive tra gli antichi torchi e le riflessioni davanti alle sculture; il grico risuonerà nel vissuto della famiglia De Santis, con la musica e la voce di Rocco De Santis, presente durante il tour.

L’appuntamento con la guida sarà alle ore 19 in piazza Palmieri, la visita è aperta a tutti ma è gradita la prenotazione al numero 324 0594511.

 

Ma il festival de “La Notte della Taranta” non è solo musica dal vivo, danza e architettura. Propone infatti anche riflessione e approfondimento teorico su un’arte, come quella musicale popolare che è frutto di una secolare connessione tra passato e presente, tra oralità e forma scritta tramandatasi nei decenni seguendo gli schemi dell’evoluzione sociale. Ed è da questa voglia di raccontare la musica che si terrà alle  19:30 in piazza Palmieri, la lectio magistralis tenuta da Eugenio Finardi dal titolo “Dalla canzone politica alla musica popolare d’autore”.

Eugenio Finardi è cantautore e polistrumentista italo-americano di fama internazionale, autore di brani che hanno fatto la storia della musica italiana come "Extraterrestre" e “Cuba", testi dal grande impegno civile che hanno reso nota la sua dote di interprete di una società in continuo fermento come quella degli anni Settanta.

Parallelamente alla sua carriera da autore e cantante ha prestato più volte il contributo a manifestazioni musicali dal vivo: nel 2015 e 2016, solo per citarne alcune,  è stato direttore artistico del Primo Maggio a Bologna. L’ultimo progetto portato a termine lo ha visto impegnato in uno spettacolo teatrale, “FINARDIMENTE”, uno show misto di musica e parole che ha debuttato con un doppio sold out al Blue Note di Milano.

 

Alle 21 la serata di Martignano continuerà in Piazza Palmieri sul palco di Altra Tela pronto ad accogliere un altro pezzo di storia della cultura popolare italiana con l’esibizione de Il Coro delle mondine di Novi di Modena attraverso cui l’itinerante ribadirà il suo essere festival delle regioni d’Italia.

Sono mondine, o figlie, nipoti, sorelle di donne che con l’acqua alle ginocchia strappavano le erbacce nelle risaie. Simbolo di lotta, fatica, ma anche rivendicazione dei loro diritti, di risate e bellezza che rivivono grazie ad una idea del maestro Torino Gilioli, che nel 1971 sentendo cantare un gruppo di donne sul pullman al ritorno di una gita, decise di farne un coro, che ha guidato sino alla sua scomparsa. Dal 2000 è Maria Giulia Contri, una ex mondina, a guidare le voci delle sue amiche e colleghe.

Col tempo ai canti tradizionali si sono affiancate le letture di testi, scritti ed interpretati da una mondina, Manuela Rossi, che danno vita a voci di donne che hanno condiviso la stessa esperienza in risaia, le stesse lotte e le stesse passioni.

“Noi mondine, con il nostro canto e le nostre storie, lasciamo, di madre in figlia, la nostra eredità di donne che hanno combattuto e pianto, faticato e sofferto, riso e cantato, con la consapevolezza che, seppur così piccole, così niente, anche noi siamo una radice della storia di chi verrà dopo di noi e ci piace pensare che non siamo state inutili”. Una storia che raccontano in tutto il mondo. 

Già ospiti de La Notte della Taranta, con il maestro concertatore Goran Bregovic, il Coro Mondine di Novi di Modena è stato protagonista del film Di madre in figlia”, di Andrea Zambelli.

 

La tappa si concluderà alle  22 alla villa comunale con il concerto Ragnatela in cui ad esibirsi saranno Kamafei e Nui…Nisciunu.

Kamafei deriva dal grico e sta a significare caldo che scorre, ossia il calore che il pubblico restituisce in una ronda estiva. La  musica dei Kamafei affronta i temi più disparati dall’amore per la terra al rispetto delle radici, unendo tradizione e innovazione.

Il gruppo esplora diversi generi musicali che vanno dalla bossa al reggae, dal rock allo ska e all’hip hop. Le radici sono salentine, ma i riferimenti arrivano sino alla Spagna e all’Africa. La base comune della loro musica è il tamburello suonato da Alessio Giannotta (che suona anche ukulele e mandola), che condivide il palco con Antonio Melegari (voce, fisarmonica, tamburello), Stefano Calò (chitarra), Giovanni Palma (voce, chitarra), Antonio Murciano (batteria), Vittorio Chittano (fisarmonica) e Marco Verardo (basso elettrico).

 

A seguire sul palco arriveranno i Nui...Nisciunu,  gruppo musicale di pizzica e canti popolari salentini che nasce nel 1998.

È composto da 8 elementi: Giuliano Conte, tamburello e voce; Leonardo Guido voce e chitarra; Silvia Menallo violino; Michela Coluccia, voce; Mirco Matteo tamburello; Maria Assunta Montinaro voce; Maurizio Campanelli chitarra e voce; Daniele Caputo fisarmonica e voce. Il gruppo ha avuto modo di esprimere la sua capacità tradizionale musicale sui palchi di molte città salentine. Al loro attivo hanno 4 cd. Il loro suono nasce dalla grande passione per la musica popolare interpretata in chiave autentica.

NOTTE TARANTA. PRONTO  PIANO SANITARIO. SONO  30 I POSTI LETTO

La Notte della Taranta, un grande evento da vivere in sicurezza per i 150 mila che raggiungeranno Melpignano il 24 agosto in occasione del Concertone finale. Come ogni anno, per garantire la massima sicurezza e l’assistenza medica in caso di necessità, è stato predisposto il piano sanitario dal dottore Maurizio Scardia, responsabile provinciale del 118.

Il  118 – Lecce con il supporto di personale e mezzi  della Croce Rossa Italiana garantiranno l’attività di soccorso sanitario nel corso della manifestazione prevedendo l’eventuale attivazione del piano “MAXIEMERGENZE” di cui è dotata la centrale operativa. Nell’area del campo Sanitario   attrezzato di circa 400 mq saranno allestite  complessivamente 7 tende per le postazioni di primo e secondo livello per un totale di 30 posti letto: 20 posti letto sono destinati ai codici verdi  nelle  4  tende (della Cri, 8 posti letti  sono predisposti per i codici gialli e due posti letto per i codici rossi. Ci sarà anche  una tenda per gli interventi di piccola chirurgia, una per il triage e la tenda per i codici rossi sarà attrezzata con strumentazioni mediche e professionalità del 118  pronte ad intervenire anche nei casi più gravi. Saranno  circa 200 i volontari impegnati nelle attività di soccorso, sei le squadre operative, ciascuna con  sei unità. Ci saranno squadre itineranti per i punti considerati più sensibili e di maggiore affluenza. Tutti i mezzi di soccorso avranno a bordo un medico, un infermiere e un soccorritore.

Nelle vicinanze del campo sanitario ci sarà un’auto medica e tre ambulanze saranno sempre pronte a intervenire nell’area concerto.  Altri 7 mezzi di soccorso presidieranno le aree periferiche e i punti di accesso a Melpignano. 

NOTTE  TARANTA.  PEQUENO, PENSAVO DI AVER VISTO TUTTO. SBAGLIAVO,  SARA’ UNA GRANDE FESTA

“Pensavo di aver visto tutto, invece c’è sempre qualcosa da imparare. Sono davvero contento di partecipare a questo grande evento, La Notte della Taranta. Anche perché il rap, nonostante  apparentemente un mondo  lontano dalla pizzica, è una musica pop,quindi popolare in quanto musica di strada. E’ un ritmo che nasce nelle periferie, coinvolge i giovani, è un racconto della vita. E  per questo i punti di contatto  con la pizzica e con la musica popolare in genere sono tanti. Sarà una grande festa.”

Lo ha detto Guè Pequeno che  ha provato in sala prove  a Zollino con i musicisti dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta. Il rapper milanese interverrà su tre brani della tradizione salentina, rappando con il suo stile sui brani della tradizione salentina.Tra questi anche una coinvolgente pizzica di Corigliano.

Gué Pequeno ha inoltre rivelato di capire abbastanza bene il dialetto salentino, essendo legato sin da ragazzo ad alcuni territori del Salento, in particolare Torre Dell’Orso che ha frequentato a lungo.

“Capisco bene  il vostro dialetto, evito di parlarlo per non sbagliare la pronuncia”, ha concluso con una battuta la sua intervista il rapper.

A SOLETO PER “LA NOTTE DELLA TARANTA” IL FOLKLORE DALLA SARDEGNA

ORE 19 TEATRO—CONVENTO SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE 

ORE 19 IL CIBO DELLA TARANTA-CONVENTO SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE

ORE 19 IL BORGO RACCONTA-LARGO OSANNA

ORE 21 ALTRA TELA-PIAZZA GARIBALDI

ORE 22 CONCERTO RAGNATELA-LARGO OSANNA

 

Non solo danze e musiche tradizionali, ma anche culto della memoria, paesaggi storici e cibo. Sono questi gli ingredienti della diciassettesima tappa del festival itinerante “La Notte della Taranta” che si terrà a Soleto il 19 agosto. Una serata piena di appuntamenti che darà l’opportunità agli spettatori di godere delle tradizioni salentine attraverso vista, gusto, olfatto e udito.

Ad aprire la serata la rappresentazione teatrale “Pupe di pane-una performance sul pane e le sue storie” per la regia di Tonio De Nitto.

Uno spettacolo in cui il pane sarà al centro di un viaggio che mette in gioco la creatività e la memoria, attraverso una performance sulla sua preparazione e le sue storie. Intorno a una tavola da lavoro, la mattrabbanca, cinque attrici compiranno un rituale che riporterà alla memoria di tutti una tradizione che attraversa dialetti e cucine diverse, quella delle pupe di pane: bambole che si modellavano in attesa della Pasqua, in un tempo in cui i bambini non avevano nulla e la fantasia ero lo strumento più potente per inventare giochi e passatempi. Fatte con un impasto dolce, le pupe erano uno dei pochi doni ricevuti dai bambini e per questo tanto speciali; una sorta di talismano contro le disgrazie, ma anche un rito che si rinnovava e raccontava la storia di donne che dopo aver maneggiato la farina per ore, davano vita ad un impasto su cui vegliare prima dell’uccata, l’infornata. Lo spettacolo ideato, scritto e interpretato da Angelica Dipace, Benedetta Pati, Giulia Piccinni, Antonella Sabetta e Carmen Ines Tarantino è prodotto dall’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce.

L’appuntamento con Le pupe di Pane è alle ore 19 al Santuario della Madonna delle Grazie e nella stessa serata saranno in programma due repliche, rispettivamente alle ore 20 e alle ore 21. Per tutti e tre gli appuntamenti è previsto un numero massimo di 35-40 spettatori, è quindi richiesta la prenotazione al numero 324 0594511

 

Alla stessa ora, sempre all’interno del convento, l’itinerante aprirà le porte al gusto della tradizione con la sezione Cibo della taranta e Gli Antichi Grani Duri Del Salento, una conversazione a cura dello storico della scienza tassonomica, prof. Luigi Di Mitri. Un incontro volto a sensibilizzare gli uditori sulla situazione delle risorse del territorio dal momento in cui le campagne salentine, pur nell'imperversare della grave emergenza della xylella, sono diventate per molti abitanti il teatro di un intenso fenomeno di riappropriazione culturale delle proprie radici rurali. Fulcro di questo "ritorno alla terra" è la ripresa delle coltivazioni di varietà antiche di cereali. Il grano, l'orzo, il farro e i legumi a essi legati nel ciclo di rotazione delle colture, sono riconsiderati nei solchi e sulla tavola come cibo sociale di straordinaria valenza umanistica.

 

Sempre in apertura di tappa, alle ore 19 in Largo Osanna appuntamento con Il borgo racconta, la visita guidata a cura dell’Università del Salento alla scoperta del borgo di Soleto ricco di chiese e di antichi palazzi. Il tour sarà aperto a tutti, ma è consigliata la prenotazione al numero 324 0594511.

 

Alle ore 21 spazio alla musica in un’atmosfera raccolta e intimistica come quella creata nella sezione Altra Tela che per l’occasione farà incursione nella tradizione di un’altra zona d’Italia, la Sardegna, per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro Paese.

In scena I Mamuthones e gli Issohadores tipiche maschere carnevalesche di Mamoiada, un piccolissimo comune in provincia di Nuoro che ci condurranno lungo le strade di Soleto con uno spettacolo itinerante che inizierà e terminerà in piazza Garibaldi. L’esibizione dei Mamuthones e degli Issohadores è una cerimonia solenne che si tiene diverse volte l’anno e la cui tradizione si tramanda di padre in figlio. Una processione danzata, si svolge nelle piazze e per le strade della città. I Mamuthones muovendosi molto lentamente su due file parallele, curvi sotto il peso di campanacci da 25 kg, ad intervalli uguali danno un colpo di spalla per scuotere e far suonare le sonagliere, producendo così una musica ritmata; ad affiancarli gli Issohadores che muovendosi a passi più agili, gettando un laccio con uno slancio improvviso con cui tirano a sé come prigioniero l’amico o la donna che hanno scelto nella folla.

Il gruppo che si esibisce è composto da circa venti persone.

I Mamuthones e Issohadores rappresentano il simbolo del folklore, delle tradizioni, del Carnevale della Sardegna e sono stati chiamati a rendere omaggio a questa antica usanza anche in importanti manifestazioni in Italia e all’estero (Inghilterra-Francia-Spagna-Germania-Grecia-Bulgaria-Croazia-Svizzera-Austria-Cuba-Cina- Singapore).

 

Appuntamento alle ore 22 in Largo Osanna per concludere la tappa di Soleto con il concerto Ragnatela sul cui palco saliranno i Nidi d’Arac e Stella Grande.

I Nidi d'Arac nascono a Roma nella seconda metà degli anni ’90. Il nome è l’anagramma di “aracnidi”:  una parola circolare ‘nidi d’aracnidi’ dove il nido è inteso come luogo di provenienza e custodisce i segreti più nascosti e remoti della tradizione. Raccontano storie scure del Sud in dialetto salentino e fanno danzare su ritmi popolari e funk, tra ambientazioni folk, rock e new wave. Il sound è un incrocio tra intuizioni moderne e riflessioni sulla tradizione. Se nella prima parte della loro carriera hanno tradotto in linguaggi urbani l’affascinante ruralità della Puglia, in questa fase inaugurano un nuovo corso, ritmiche tribali dell’afrotrap. 

Stella Grande canta la tradizione popolare avvolgendola in una poesia attuale e passionale seguendo un registro teatrale connotato da una intensità emotiva che contraddistingue ogni sua esibizione. Canta per preservare la memoria individuale e collettiva, contestualizz andola nel presente. S Grande è stata voce dell’orchestra popolare de “La Notte della Taranta” sotto le direzioni artistiche di Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani. Uno spettacolo travolgente dove i canti popolari vestono un sound nuovo con una “Pizzica RRaggiata” in grado di coinvolgere il pubblico.

NOTTE TARANTA. AL CONCERTONE LA NUOVA  PROPOSTA DELL’ORCHESTRA

Il 24 agosto al Concertone finale di Melpignano sul grande palco allestito nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani ci saranno l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta e l’Orchestra sinfonica Oles di Lecce.  Una nuova avvincente sfida per La Notte della Taranta che dopo aver esplorato le contaminazioni con jazz, rock, blues, elettronica proporrà l’incontro tra pizzica e musica sinfonica.

A dirigere l’Orchestra Popolare e l’Orchestra sinfonica Oles, Fabio Mastrangelo, nato a Bari, direttore musicale della Russian Philharmonic di Mosca, il primo maestro concertatore pugliese nella storia della Taranta.

L’Orchestra Popolare La Notte della Taranta  è composta dai cantanti:  Consuelo Alfieri organetto, tamburello e voce,   Antonio Amato tamburello e voce,  Alessandra Caiulo tamburello e voce, Salvatore Galeanda tamburello e voce, Stefania Morciano tamburello e voce, Giancarlo Paglialunga tamburello e voce,  Enza Pagliara  tamburello e voce,  Michela Sicuro  organetto e  voce, Alessia Tondo  voce e tamburello. I musicisti sono: Giuseppe Astore violino,  Nico Berardi fiati, Valerio Bruno basso, Alessandro Chiga tamburello,  Roberto Chiga tamburello, Leonardo Cordella organetto Carlo De Pascali tamburello, Roberto Gemma fisarmonica, Giuseppe Grassi mandolino,    Gianluca  Longo mandola,Antonio Marra batteria,    Alessandro Monteduro percussioni,  Attilio Turrisi chitarra battente.  

Nei musicisti dell’Orchestra c’è una capacità espressiva e letteraria. Non sono più solo esecutori dei brani,  ma autori  di brani della tradizione popolare. E questo perché stiamo passando dalla riproposta della musica popolare salentina, ad una  nuova  proposta. Lo ha specificato Daniele Durante, il direttore artistico del Concertone finale di Melpignano.

Dopo aver lavorato sul sound, l’Orchestra proporrà nuovi versi nei testi di incontro tra culture del mondo. In particolare nelle canzoni Africa e Ymore di Salif Keita, saranno introdotti i temi composti da Consuelo Alfieri, Alessandra Caiulo e Antonio Marra. Sarà inedito e proposto per la prima volta sul palco di Melpignano il brano Nicchiarica, scritto e musicato da Alessia Tondo ed Enza Pagliara. 

“I ragazzi dell’Orchestra sono protagonisti a tutto tondo del Concertone con i temi della musica popolare che sono gli stessi da sempre: l’amore come sentimento,  ma anche l’amore verso la propria terra, continuamente attaccata dalle lobby. I ragazzi non ci stanno e lo esprimono attraverso la musica”, ha concluso il direttore artistico Durante.

Inoltre nella scaletta del 24 agosto, dopo un’attenta ricerca condivisa da tutti musicisti, verranno proposti per la prima volta i brani della tradizione salentina: Pizzica di Cellino San Marco, Senza camisa, La mujere vascia, Nu te la pijare,  U pecuraru, Lule lule in arbëreshe, Lu vecchiu e infine  La foresta

 

I musicisti dell’Orchestra sinfonica Oles  saranno: Giuseppe Di Lauro, Stefania Capoccia, Marina Coricciati,  Francesco Petralla,  Gabriella D’Amuri (violini),  Gianpio Mazzotta  e Laura Pellè (viole);  Luigi Punzi  (violoncello);   Davide Codazzo (contrabbasso); Cosetta Carbonara (flauto); Giuseppe Contaldo (oboe);  Davide Notaro (clarinetto); Sergio Polimeno (fagotto);  Antonio Bene e  Alfonso  Greco (corni);  Antonio  Mariani e Valentino  Rossetti (trombe);  Massimiliano Crespino (trombone). 

MAURIZIO COLONNA PROVE  A ZOLLINO

“La Notte della Taranta per me è un modo di raccontare la cultura autoctona di questa terra. La Taranta è il ritmo di questa terra e la mia chitarra umilmente vuole essere un messaggio sonoro dentro questa dimensione sonora”. Così il chitarrista Maurizio Colonna che ieri ha provato a Zollino insieme all’Orchestra Popolare de La  Notte della Taranta. “Quasi inimmaginabile,ma stupendo, ha proseguito il musicista “che un chitarrista di formazione classica abbia l’opportunità di incontrare la musica popolare. E’ una cosa straordinaria,” ha concluso.

Maurizio Colonna, musicista internazionale, molto apprezzato anche all’estero, si esibirà al Concertone  anche su una  special track “Taranta. Homage to Salento for guitar”: brano edito nel volume “12 POP DUO FOR TWO GUITARS” pubblicato nel 2018 in tutto il mondo.

LA NOTTE DELLA TARANTA. A CASTRIGNANO DE’GRECI TEATRO E SPERIMENTAZIONI MUSICALI

ORE 19 TEATRO - PALAZZO DE GUALTIERIS 

ORE 21 ALTRA TELA - PALAZZO DE GUALTIERIS

ORE 22 CONCERTO RAGNATELA - PARCO UNICEF

 

 Il festival itinerante “La Notte della Taranta” il 18 agosto fa tappa  a Castrignano de’Greci.

Il primo appuntamento della serata inizierà alle ore 19 nel Palazzo De Gualtieris con lo spettacolo teatrale “Pupe di pane - una performance sul pane e le sue storie”, prodotto dall’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce e diretto da Tonio De Nitto.

Ideato, scritto e interpretato da Angelica Dipace, Benedetta Pati, Giulia Piccinni, Antonella Sabetta e Carmen Ines Tarantino, il pane è al centro di un viaggio che mette in gioco la creatività e la memoria, attraverso una performance sulla sua preparazione e le sue storie. Intorno a una tavola da lavoro, la mattrabbanca, cinque attrici compiono un rituale dando vita a una tradizione che attraversa dialetti e cucine diversi, quella delle pupe di pane. Bambole che si modellavano in attesa della Pasqua, in un tempo in cui i bambini non avevano nulla e la fantasia ero lo strumento più potente per inventare giochi e passatempi. Una sorta di talismano contro le disgrazie, ma anche un rito che si rinnovava e raccontava di donne che impastavano per ore la farina e lo vegliavano prima dell’uccata, l’infornata.

Nella stessa serata saranno in programma due repliche, rispettivamente alle ore 20 e alle ore 21. Per tutti e tre gli appuntamenti è previsto un numero massimo di 35-40 spettatori, è quindi richiesta la prenotazione al numero 324 0594511.

Sempre a Palazzo De Gualtieris, alle ore 20 il primo concerto della sezione Altra Tela con Luigi Cinque Hypertext O’rchestra.

Hypertext O’rchestra di Luigi Cinque è un ensemble a formazione variabile con grandi solisti internazionali capace nel medesimo concerto di passare dalla musica classica contemporanea a quella tradizionale etnica, al jazz, al rock, alle nuove espressioni tecnoacustiche, al teatro, alla danza, alla parola poetica, al cunto mediterraneo. 

Per il festival itinerante de “La Notte della Taranta” 2019 l’Hypertext O’rchestra si presenta con una formazione  speciale, la cui caratteristica d’eccezione sta nel trio di voci cantanti: Petra Magoni,  vocalista italiana, una delle voci griot oggi in Europa, Riccardo Fassi alle tastiere, il senegalese BadaraSeck african vox, Luigi Cinque  sassofoni, clarinetto, voce e live electronics, Alfio Antico tamburi a cornice e voce, Alessandro Santacaterina chitarra battente, con la partecipazione dei cubbacubba dei Tarantolati  guidati da Agostino Cortese. Un concerto ritmico che si propone come una performance sul tema della memoria mediterranea, delle sue voci e della sua attuale crisi di valori e prospettive.

Per la sezione dei concerti Ragnatela, al Parco Unicef di Castrignano de’Greci, a partire dalle  22, saliranno sul palco l’ensemble Armonia Greca e a seguire il Canzoniere Jonico Pizzicati Int’Allu Core.

In questa 22/a edizione il festival itinerante ospita gruppi provenienti da altre zone d’Italia per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese.

Armonia greca, un gruppo musicale proveniente dalla Penisola Ellenica, è  composto da orchestra e coro, fondato nel 2015 con lo scopo di promuovere l’arte e la cultura greca e quella dei Messolonghi.

Il gruppo ha una passione per le poesie che porta in scena impreziosendole con musiche originali. La formazione che comprende musicisti, cantanti e ballerini è composta dal direttore Christos Vlachoyiannis, (pianola e voce),  da Atanasios Sterghìou (bouzouki e voce), Dimitris Foliàs (basso e chitarra), Ermina Taratsà (voce), Lef Dakalakis (voce).

Il Canzoniere Jonico Pizzicati Int’Allu Core, pugliese, affonda le sue radici nelle testimonianze dei vecchi cantori di Grottaglie più di vent’anni fa.

Dal 2007 sotto la direzione artistica di Valerio Manisi  la formazione comprende: Claudio De Vittorio, Stefano Scatigna, Bruno Galeone, Domenico Nisi, Domenico Pignatelli, Antonio Orlando e Vincenzo Santoro. La visione di Manisi li porta ad unire la cultura musicale jonica e salentina. Tante le contaminazioni con artisti sempre vicini al recupero delle tradizioni, come Eugenio Bennato e Teresa De Sio, con i quali hanno condiviso il palco. Nel 2016 esce il loro primo lavoro discografico “Sciamu” che viene candidato nello stesso anno come miglior disco in dialetto al Premio Tenco.

Tema centrale del Festival 2019 è la tutela dell’ambiente. In collaborazione con Intesa Sanpaolo e Legambiente, la Fondazione La Notte della Taranta promuoverà la raccolta fondi per la campagna #RigeneriAMOlaNatura che consentirà di rendere accessibili 4 oasi del Mezzogiorno d’Italia alle persone diversamente abili e fruibili dal pubblico attraverso sentieri guidati. Si tratta dell’oasi dei Variconi a Castel Volturno (Campania), Foce Cavone nella marina di Pisticci (Basilicata), Dune di Sovereto a Isola Caporizzuto (Calabria) e Torre Squillace nella marina di Nardò (Puglia).

Si può partecipare alla raccolta fondi attraverso la piattaforma www.forfunding.intesasanpaolo.com   o acquistando la T-shirt creata da Yezael di Angelo Cruciani per La Notte della Taranta in vendita nello stand allestito nel villaggio della Taranta che si trova in ogni tappa del Festival.

NOTTE DELLA TARANTA. INIZIATI I LAVORI DEL MEGA PALCO DEL CONCERTONE

Sono iniziati i lavori di costruzione del mega palco di Melpignano sul quale, il 24 agosto,  saliranno gli artisti ospiti e l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta.

Nel piazzale antistante  l’ex Convento degli Agostiniani si sta realizzando   l’imponente struttura in acciaio ferroso alta 17 metri. Il palco sul quale si esibiranno gli artisti  è di 33m x 19m.

L’impianto audio utilizzato è da 100 mila watt, mentre sono 130 i  metri quadri di videoled.

L’alta tecnologia con le esibizioni di luci e stacchi di inquadrature renderà unica la notte più lunga e attesa dell’estate pugliese.

LA NOTTE DELLA TARANTA. A GALATINA MUSICA, ARTE E LETTERATURA

A SESSANT’ANNI DALLA TERRA DEL RIMORSO UN FOCUS DEDICATO A ERNESTO DE MARTINO

 

ORE 19 IL BORGO RACCONTA - PIAZZA ORSINI

VISITA GUIDATA BASILICA DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

ORE 19 LABORATORIO DI PIZZICA E TAMBURELLO - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

ORE 20 DE MARTINO 60 - RACCONTO DI UN LIBRO - CONVENTO DELLE CLARISSE

LA TERRA DEL RIMORSO DI E. DE MARTINO CON STEFANO DE MATTEIS E PAOLO APOLITO

MOSTRE: IL LUOGO DEL CULTO, GALATINA, SAN PAOLO, TARANTISMO E DINTORNI;

MENADI DANZANTI

 

ORE 21 ALTRA TELA - PIAZZA GALLUCCIO

ORE 22 PIZZICA IN SCENA -  CASTELLO CASTRIOTA SCANDERBERG

A seguire CONCERTO RAGNATELA - PIAZZA DANTE ALIGHIERI

 

Solo una settimana al Concertone finale del festival itinerante “La Notte della Taranta” Galatina il 17 agosto ospiterà la quindicesima tappa di questa 22/a edizione.

Per la rassegna il Borgo Racconta sarà possibile effettuare una visita guidata a cura dell’Archeoclub Terra D’Arneo partendo da Piazza Orsini dove è situata la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, uno dei monumenti nazionali in stile romanico-gotico  edificato da Raimondello Orsini del Balzo tra il 1369 e il 1391. Si continuerà alla scoperta della pizzica, al cui rito è dedicata la  Cappella di San Paolo in Piazza SS Pietro e Paolo. Ultima fermata di questa visita guidata sarà il Museo Civico “Pietro Cavoti”,  in cui viene conservata una collezione di documenti, opere di artisti e studiosi galatinesi e locali. Il ritrovo è previsto alle ore 16.45 in Piazza Orsini; le visite inizieranno alle ore 17, poi ne seguiranno altre alle ore 18 (qui prevista anche in lingua inglese), ore 19  e l’ultima alle ore 20. E’ gradita la prenotazione chiamando il  324 059411.

Come per altre tappe itineranti, anche a Galatina in Piazza Dante Alighieri inizierà alle ore 19 il laboratorio di pizzica e tamburello, che permetterà a tutti i partecipanti di conoscere le basi della pizzica-pizzica e le tecniche per suonare il tamburello. Entrambi gratuiti, il laboratorio di pizzica è aperto a tutti, mentre per il laboratorio del tamburello, oltre ad essere muniti di strumento, è prevista una prenotazione per un numero max di 30 persone. Per prenotare chiamare il 324 059411.

Il laboratorio è curato dai danzatori del Corpo di Ballo de “La Notte della Taranta”: Cristina Frassanito,  Serena Pellegrino, Fabrizio Nigro e Andrea Caracuta.

La Notte della Taranta non è solo musica, danza, ma anche tradizione e letteratura. Tra gli appuntamenti alle ore 20 la sezione De Martino 60 a cura di Kurumuny  e Polo Bibliomuseale, con la direzione scientifica di Maurizio Agamennone e Luigi Chiriatti. A sessant’anni dal viaggio  nel Salento dell’antropologo Ernesto De Martino,  Stefano De Matteis e Paolo Apolito spiegheranno l’importanza che avuto lo studio La terra del rimorso per inaugurare una stagione di recupero della tradizione etnomusicale nel Salento.  

Stefano De Matteis si è  occupato di rappresentazioni simboliche, pratiche performative e processi rituali.  Ha diretto la collana di antropologia Mnemosyne ed è stato tra i fondatori delle “Opere di Ernesto de Martino” dove ha curato la nuova edizione di Naturalismo e storicismo nell’etnologia.

Paolo Apolito, uno degli  antropologi più stimati in Italia, è stato presidente del Comitato Nazionale per la valorizzazione delle tradizioni culturali italiane, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della Commissione di Abilitazione scientifica nazionale per professore universitario di discipline demoetnoantropologiche e  studioso dei fenomeni religiosi e rituali.

 

Saranno loro a raccontare Ernesto De Martino, antropologo e filosofo italiano che  con una serie di missioni etnografiche dai primi anni ’50, raccolse una quantità di documenti relativi a manifestazioni magico-religiose e ne studiò le origini storiche, i rapporti con le condizioni storico-sociali attraverso i secoli, i motivi impliciti che ne giustificavano il persistere. Oggetto della sua investigazione furono particolarmente: il complesso mitico-rituale della fascinazione in Lucania (Sud e magia, Milano 1959); le persistenze del pianto funebre in Lucania (Morte e pianto rituale nel mondo antico, Torino 1958); il tarantismo del Salento (La terra del rimorso, Milano 1961).

Fu proprio De Martino a imprimere una svolta decisiva nello studio del fenomeno del tarantismo. Nell’estate del 1959 inaugurando la tecnica dell’indagine interdisciplinare, con l’unione in un’unica équipe di uno psichiatra, una psicologa, un’antropologa culturale, un etnomusicologo e un documentarista cinematografico, indagò a fondo il rituale magico-religioso del tarantismo pugliese, raccogliendo i risultati dell’analisi, in quella mitica estate del ’59, in quello che sarà poi uno dei testi fondamentali: La terra del rimorso.

Nel 2019 corrono sessant’anni dall’indagine sul tarantismo salentino condotta da Ernesto De Martino e dalla sua équipe, tra Nardò, Galatina e Muro Leccese, nel giugno-luglio 1959.

Il progetto “demartino’60”, omaggiando e celebrando l’opera pionieristica di Ernesto De  Martino e dei suoi collaboratori, intende divulgare parte dei documenti prodotti intorno al fenomeno.

Saranno allestite anche due mostre presso il Convento delle Clarisse: sul luogo del culto di Galatina, San Paolo, Tarantismo e dintorni, e sulle Menadi Danzanti.

Galatina, la cappella di San Paolo e lo spazio antistante, rappresentano uno dei luoghi simbolo  in cui si svolgeva questo rituale legato al tarantismo.   La mostra multimediale restituisce gli scatti di fotografi professionisti e non, che nel corso di un cinquantennio hanno varcato la soglia del luogo del culto. Le fotografie sono di: Chiara Samugheo, Paolo Longo, Paolo Albanese e Paola Chiari, Salvatore Congedo, Carmelo Caroppo, Fernando Ladiana, Luigi Chiriatti.

Passato e futuro del Salento si incontrano nella mostra Menadi Danzanti  progetto realizzato grazie alla sinergia tra Assessorato alla Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, Polo Biblio Museale di Lecce e Fondazione La Notte della Taranta. La mostra presso il Convento delle Clarisse propone la visione della straordinaria collezione di ceramiche antiche, greche e magno greche, con immagini legate alla musica ed ai suoi diversi aspetti e funzioni, ai luoghi e alle occasioni in cui si suonava, agli dei che la proteggevano ed ai miti che la raccontavano. Curata dall’archeologa Anna Lucia Tempestapunta a far conoscere, attraverso le immagini vascolari i reperti musicali e le fonti scritte, i laboratori di gestualità e la “messa in movimento” delle opere, l’importanza della musica nel mondo antico e gli incredibili legami con la contemporaneità. I reperti esposti nel Museo Castromediano di Lecce, insieme ad una selezione di vasi, eccezionalmente allestita nelle sale del palazzo marchesale De Luca di Melpignano, databili tra la fine del VI ed il I secolo a.C.,  documentano i diversi momenti di vita in cui la musica è presente e protagonista.

 

Passando alla musica, alle 21 al via i concerti previsti per la serata. Primo appuntamento con Altra Tela in Piazza Galluccio dell’ensemble Accipiter dalla Basilicata, uno dei gruppi provenienti da altre zone d’Italia e che il festival itinerante ospita per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese.

E’  un gruppo di giovani musicisti che si propone di portare in giro spettacoli in cui le musiche tradizionali del Sud vengono contaminate da influenze più moderne. Un folk-pop-funk con melodie accattivanti, ritmi aggressivi e testi ritmici che si fondono e si mescolano. La voce di Michela Labbate, le melodie della fisarmonica e dell’organetto di Domenico Piliero, i ritmi di Domenico Dimilta, interprete della tammorra, il basso di Franky Damato, il mandolino e i flauti di Domenico Imperatore, le percussioni di Giovanni Guarino, l’incedere delle cornici di Graziano  Lamarra, chitarra e voce di Pietro  Varvarito e la danza di Sara Colucci, creano uno spettacolo che punta ad una corrispondenza di sensi tra il pubblico e gli artisti sul palco.

 

Una delle principali novità di questa edizione del festival itinerante è Pizzica in scena con i danzatori del Corpo di Ballo de La Notte della Taranta che offriranno agli spettatori una performance innovativa tra luci e specchi che riflettono l’incanto dei monumenti. 

Protagonisti di Pizzica in scena a Galatina nel Castello Castriota Scanderbeg saranno i danzatori: Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Stefano Campagna, Andrea Caracuta, Lucia Scarabino, Fabrizio Nigro.

 

Ultimo appuntamento della serata in Piazza Dante Alighieri con i concerti della sezione Ragnatela. Alle ore 22 a salire sul palco saranno l’Orchestra del Liceo Da Vinci di Maglie e a seguire Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarteh.

L’Orchestra del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie nasce dalla convinzione che la musica sviluppi nei ragazzi creatività e armonia, responsabilità e partecipazione. Nata nel 2011, da una idea della dirigente scolastica Annamaria Corrado e del professore Massimiliano Cananà, l’orchestra è composta da 48 elementi che suonano classici rivisitati, spaziando tra i generi più disparati. Il progetto mette in campo un confronto continuo tra modernità e radici, cultura dei libri e cultura dei sensi. In questa occasione l’Orchestra si cimenta con il repertorio musicale salentino, “contaminandolo” con i timbri del proprio organico. La musica cosiddetta colta e la tradizione popolare, trasfuse in note accanto alle sonorità rock e pop, diventano ritmo appassionato ma anche esercizio continuo disciplinato, quasi una colonna sonora per una delicata fase della vita, quella dell’adolescenza. I 48 giovani musicisti saranno diretti dal maestro Armando Ciardo, docente di violino che ha collaborato negli anni con Aldo Ciccolini, Uto Ughi, Luis Bacalov, Lucio Dalla e i Negramaro.

Chiuderà la serata Antonio Castrignanò, Taranta Sounds & Sona Jobarte.

Antonio Castrignanò, musicista salentino, ha cominciato la sua carriera, giovanissimo, con La Notte della  Taranta, prima come tamburellista, poi come frontman. Compositore della colonna sonora del film “Nuovomondo” di Emanuele Crialese,  ha condiviso palchi e festival con numerosi artisti. A Galatina lo stesso Castrignanò (voce, tamburo, mandola) sarà accompagnato da Rocco Nigro (fisarmonica), Gianluca Longo (mandola e mandolino), Luigi Marra (violino e voce), Giuseppe Spedicato (basso), Maurizio Pellizzari (chitarra elettrica), Gianni Gelao (fiati), Davide Chiarelli (batteria e percussioni). Insieme sul palco Sona Jobarteh, la prima donna proveniente da famiglia “Griot” a suonare la Kora, strumento tradizionale dell’Africa, in un percorso musicale con note intime che si alterneranno al ritmo travolgente della pizzica.

 

Tema centrale del Festival 2019 è la tutela dell’ambiente. In collaborazione con Intesa Sanpaolo e Legambiente, la Fondazione La Notte della Taranta promuoverà la raccolta fondi per la campagna #RigeneriAMOlaNatura che consentirà di rendere accessibili 4 oasi del Mezzogiorno d’Italia alle persone diversamente abili e fruibili dal pubblico attraverso sentieri guidati. Si tratta dell’oasi dei Variconi a Castel Volturno (Campania), Foce Cavone nella marina di Pisticci (Basilicata), Dune di Sovereto a Isola Caporizzuto (Calabria) e Torre Squillace nella marina di Nardò (Puglia).

Si può partecipare alla raccolta fondi attraverso la piattaforma www.forfunding.intesasanpaolo.com/  o acquistando la T-shirt creata da Yezael di Angelo Cruciani per la Notte della Taranta in vendita tra i prodotti ufficiali del Festival.

ENZO AVITABILE. LA NOTTE DELLA TARANTA E’ IL RECUPERO DELLA TRADIZIONE NELLA CIVILTA’ URBANA

Oggi in sala prove l'artista partenopeo:

"La Notte della Taranta è il recupero della tradizione nella civiltà urbana, dell’accoglienza, dell’aggregazione, del riordinamento rispetto ad alcuni temi, attraverso gli elementi più importanti della musica: la parola, il suono, il gesto, la danza." 

 

Lo ha detto Enzo Avitabile, uno degli artisti che sarà sul palco del Concertone finale a Melpignano (Le) il 24 agosto e che oggi in sala prove al Centro Polivalente di Zollino ha provato insieme all’Orchestra Popolare. Avitabile, nonostante le numerose partecipazioni al festival itinerante de La Notte della Taranta,sarà per la prima volta tra gli ospiti dell’evento conclusivo di Melpignano.

Tra i brani  della tradizione salentina  chiamato reinterpretare c’è anche “U Pecoraru”, per celebrare l’amore che non è mai violento. Un messaggio d’amore importante che sarà lanciato al pubblico presente nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani e al pubblico televisivo che seguirà la diretta su Rai 2 a partire dalle 22,40,soprattutto in un’epoca in cui quello dei femminicidi è diventato un fenomeno in continua crescita.

TARANTA. SUCCESSO A LECCE. EMILIANO BALLA A TORREPADULI

Grande successo di pubblico nella tappa leccese della vigilia di ferragosto, ormai consueto appuntamento del festival  itinerante de La Notte della Taranta.  A salire sul palco per primo Enzo Petrachi & Folkorkestra. Enzo, figlio di  uno degli  esponenti della musica folk leccese, Bruno Petrachi, molto amato dai suoi concittadini; a seguire l'Orchestra Popolare  de La Notte della Taranta ha trascinato il pubblico giunto in Piazza Libertini per assistere al concerto Ragnatela. Un sound, quello dell’Orchestra coinvolgente e di grande potenza ritmica che ancora una volta ha saputo calamitare l’attenzione del pubblico.

“Non solo sound, nei musicisti dell’Orchestra c’è una capacità espressiva e letteraria. Non sono più solo esecutori dei brani,ma autori  di brani della tradizione popolare. E questo perché stiamo passando dalla riproposta della musica popolare salentina ,ad una  nuova  proposta. Lo ha specificato Daniele Durante,  prima di salire sul palco leccese insieme ai musicisti dell’Orchestra popolare. (video in dropbox)

 

La tappa leccese della vigilia di ferragosto è stata ricca di appuntamenti interessanti, tra mostre, visite guidate e danza. Molto attesa e partecipata anche la visita guidata all’abbazia di Cerrate a cura del Fai per conoscere più da vicino uno dei tesori presenti sul nostro territorio dopo il recente restauro.

E naturalmente non poteva mancare la pizzica a coronare una serata straordinaria. I danzatori del corpo di Ballo de La Notte della Taranta hanno interpretato alcuni brani della tradizione musicale salentina con coreografie pensato  ad hoc per il capoluogo salentino.Tra le bellezze architettoniche dei palazzi e dei monumenti color crema, ballerini e ballerine de La Notte della Taranta hanno danzato   a Porta Rudiae, aggiungendo nuova luce e ulteriore bellezza alla magia di Lecce  con “Pizzica in scena”, sezione novità dell’edizione 2019 volta a promuovere e valorizzare alcuni angoli caratteristici e inediti delle città e dei borghi dove l’itinerante si sposta per promuovere arte,cultura e storia di un territorio.

E la danza è stata la protagonista anche nella serata di ferragosto a Torrepaduli con Piccola Ronda dove  63 i bambini di diverse etnie e di età compresa tra i 4 e i 14 anni sono stati i protagonisti della tappa Fuori Festival de “La Notte della Taranta”.

Nato nell’ambito Progetti Speciali della Fondazione La Notte della Taranta e giunto ormai al quarto anno, il Progetto Piccola Ronda è frutto della collaborazione tra la Fondazione le realtà territoriali che si occupano della tutela dei minori: “Il giardino della luna” Centro Aperto Polivalente per minori di “UNA MANO PER TE” Cooperativa Sociale Onlus, “Coccinella” Comunità per minori e “Libellula” Sco.Coop:Sociale.

E i bambini hanno sfidato a danza a scherma anche il presidente della regione Puglia Michele Emiliano ieri a Torrepaduli insieme a Geppi Cucciari.

A CARPIGNANO SALENTINO TEATRO E NARRAZIONE SONORA

16 AGOSTO CARPIGNANO SALENTINO 

ORE 19 TEATRO-VIA GIUSEPPE ELIA

ORE 19 LABORATORIO DI PIZZICA E TAMBURELLO-PIAZZA DUCA D’AOSTA

ORE 21 ALTRA TELA|ALBERI DI CANTO-LARGO GIUDECA

ORE 22 CONCERTO RAGNATELA-PIAZZA DUCA D’AOSTA

Dopo Ferragosto il festival itinerante “La Notte della Taranta” continuerà il suo viaggio tra i territori della Grecìa Salentina con la quattordicesima tappa, quella di Carpignano Salentino il 16 agosto.

Ad aprire la serata sarà lo spettacolo teatrale “Pupe di Pane-una performance sul pane e le sue storie” per la regia di Tonio De Nitto, chiamato a narrare un racconto in cui il pane sarà al centro di un gioco tra creatività e memoria.

Intorno a una tavola da lavoro, la mattrabbanca, cinque attrici compiranno un rituale che rimanda a una tradizione che attraversa dialetti e cucine diverse, quella delle pupe di pane: bambole che si modellavano in attesa della Pasqua, in un tempo in cui i bambini non avevano nulla e la fantasia ero lo strumento più potente per inventare giochi e passatempi. Fatte con un impasto dolce, le pupe erano uno dei pochi doni ricevuti dai bambini e per questo tanto speciali; una sorta di talismano contro le disgrazie, ma anche un rito che si rinnovava e raccontava la storia di donne che dopo aver maneggiato la farina per ore, davano vita ad un impasto su cui vegliare prima dell’uccata, l’infornata. Lo spettacolo ideato, scritto e interpretato da Angelica Dipace, Benedetta Pati, Giulia Piccinni, Antonella Sabetta e Carmen Ines Tarantino è prodotto dall’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce (AMA).

L’appuntamento con Le pupe di Pane è alle 19 in via Personè 36 e nella stessa serata saranno in programma due repliche, rispettivamente alle ore 20 e alle ore 21. Per tutti e tre gli appuntamenti è previsto un numero massimo di 35-40 spettatori, è quindi richiesta la prenotazione al numero 324 0594511.

 

Sempre alle ore 19 in piazza Duca d’Aosta, alcuni componenti del Corpo di Ballo de “La Notte della Taranta” terranno un laboratorio di pizzica e tamburello in cui verranno mostrati ai partecipanti i passi base della pizzica-pizzica e l’antica arte del tamburello. I danzatori impegnati nel laboratorio saranno: Cristina Frassanito, Stefano Campagna, Mihaela Coluccia e Alfredo Pepe. Il laboratorio di pizzica è aperto a tutti, mentre quello del tamburello è accessibile ad un massimo di 30 persone. Per prenotarsi telefonare al numero 324 0594511.

La serata di Carpignano Salentino continuerà due ore più tardi in piazza Giudeca con  Alberi di Canto, uno dei progetti speciali promossi dalla Fondazione la Notte della Taranta volto ad omaggiare attraverso la narrazione sonora i grandi Alberi di Canto e di Cultura depositari della memoria. Per il 2019 protagonista la performance di Sguardi sonori sul Salento: Luigi Mengoli.

Il progetto di Luigi Mengoli, partendo da alcune melodie tratte dal repertorio etnomusicale salentino, espande le sue potenzialità espressive grazie ad un lavoro di ricerca in campo armonico e timbrico. Ne viene fuori una sequenza di brani che si si vanno a mescolare  con incursioni elettroniche, presentando così la tradizione sotto una luce inedita.

In tal modo emerge l'abilità costruttiva dell’autore che con collaborazione di importanti compositori (Andrea Gargiulo, Giorgio Colazzo, Giuseppe Mengoli, Michele Pezzuto), riesce ad esaltare le qualità interpretative degli esecutori. Sotto il coordinamento musicale di Michele Pezzuto, Sguardi sonori sul Salento è formato da Luigi Mengoli (chitarra e voce), Pascal Coppola (clarinetto), Massimo Perrone (corno), Roberto Lazzari (fagotto), Giuseppe Giannotti (oboe), Daniele De Pascali (flauto), Roberto Mengoli (tamburello) e Gabriele Balsamo (percussioni).

 

Lo spettacolo si sposterà nuovamente in piazza Duca d’Aosta alle ore 22 per la conclusione della tappa con il concerto Ragnatela. Sul palco si avvicenderanno gli Ariacorte di Rocco Borlizzi e  Criamu.

Gli Ariacorte nascono nel 1996 da una idea di Rocco Borlizzi e dalla volontà di mantenere viva la tradizione orale e la cultura popolare salentina. Antichi strumenti, come il tamburello a cornice e il mandolino scandiscono il ritmo della pizzica accordandosi, senza soluzione di continuità, con il resto della strumentazione. Lo spettacolo ripropone gli antichi brani salentini, le musiche della Grecìa Salentina, i suoni ancestrali di terra Messapica. Sul palco Rocco Borlizzi (voce e tamburello), Giacomo Filippo Casciaro (mandola, mandolino, voce e fiati), Alberto Corrado Pezzuto (violino e voce), Angelo Surdo (fisarmonica e organetto), Francesca Falcone (chitarra) e Sergio Pizza (tamburello e percussioni).

 

Un suono mio è quello che caratterizza i Criamu formazione di Muro Leccese che nasce da Cosimo Damiano Giagnotti, in arte Mino Cavallino, suo fratello Claudio detto Cavallo, Carlo De Pascali detto Calabrese, Valentina Mazzotta e Valeria Giagnotti. Nati da una costola dei Mascarimirì percorso artistico musicale di respiro internazionale con nuove sonorità musicali e culturali, i Criamu tornano alle origini, alle radici salentine, alla casa e alla tradizione con lo spirito di scrivere nuove idee musicali sul canto popolare e sul ritmo ancestrale della pizzica pizzica. 

Da oltre vent’anni Criamu veicola un messaggio di recupero e rispetto delle tradizioni popolari pur rimanendo ben aperto sulla realtà anche tecnologica che ci circonda. La linea melodica è tracciata dal suono delle corde del mandolino, la mandola, il bouzucki e da una fisarmonica che fanno da incastro ad un sound mediterraneo salentino fatto da sintetizzatori midi, percussioni elettriche, tambureddhru salentino e cupa cupa in cui si incastrano le voci della tradizione.  

 

Tema centrale del Festival 2019 è la tutela dell’ambiente. In collaborazione con Intesa Sanpaolo e Legambiente, la Fondazione La Notte della Taranta promuoverà la raccolta fondi per la campagna #RigeneriAMOlaNatura che consentirà di rendere accessibili 4 oasi del Mezzogiorno d’Italia alle persone diversamente abili e fruibili dal pubblico attraverso sentieri guidati. Si tratta dell’oasi dei Variconi a Castel Volturno (Campania), Foce Cavone nella marina di Pisticci (Basilicata), Dune di Sovereto a Isola Caporizzuto (Calabria) e Torre Squillace nella marina di Nardò (Puglia).

Si può partecipare alla raccolta fondi attraverso la piattaforma www.forfunding.intesasanpaolo.com/  o acquistando la T-shirt creata da Yezael di Angelo Cruciani per la Notte della Taranta in vendita tra i prodotti ufficiali del Festival.

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Fondazione la Notte della Taranta

Sede Legale: Piazza A. Avantaggiato, 2 (Municipio)
Sede Operativa: Via della Libertà, 66 (Ex Convento dei Padri Agostiniani)
73020 Melpignano (LE)
Tel: 0836439008