![](/images/edizione2018/ugento.jpg)
![](/images/edizione2018/ugento.jpg)
Quinto appuntamento nel ricco calendario di spettacoli prima del Concertone di Melpignano del 25 agosto che concluderà questa ventunesima edizione.
Due gli spettacoli, il primo, un concerto Ragnatela, con gli A Renderchitte, in piazza Pio XII alle 22.30.
Il gruppo di Castel di Lama nelle Marche, nasce nell’estate del 2008 da un’idea di sei giovani amanti della musica popolare del piceno dove il saltarello per secoli ha fatto da colonna sonora a tutte le feste rurali e tradizionali della comunità contadina. A Renderchitte, letteralmente significa “a piccolo granturco”, la varietà meno pregiata, destinato ad alimentare gli animali. Usando strumenti tipici della zona: tamburello marchigiano, fisarmonica classica, organetto a due, bassi, chitarra classica e caccavella, i musicisti hanno maturato negli anni un notevole seguito in tutta la vallata del Tronto. Nel loro repertorio ci sono spesso brani provenienti dalle registrazioni eseguite sul campo attraverso le testimonianze degli anziani della loro zona.
Componenti del gruppo: Reno Cicconi (tamburello marchigiano, voce) Guido Traini (voce, percussioni, e danza) Giuliano Acciarini (voce,organetto) Mirko Alesiani (organetto) Mauro Maurizi (voce e chitarra) Emidio Fulgenzi (fisarmonica e organetto).
Sempre per i concerti Ragnatela, alle 23.30 in piazza Pio XII, si esibiranno gli Uaragniaun con Piero Balsamo.
Gli Uaragniaun, originari di Altamura raccontano le ancestrali storie del popolo delle pietre, le miserie e le nobiltà dei ‘Cafoni all’inferno’: uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è il cuore del progetto: è la ricerca e la voce. Componenti del gruppo con Moramarco, Luigi Bolognese (chitarra, mandoloncello) Silvio Teot (percussioni, voce) Filippo Giordano (violino, viola) Michele Bolognese (mandolino e tammorre) Nanni Teot (tromba, flicorno). Piero Balsamo, di Francavilla Fontana, sarà portatore delle tradizioni popolari e della loro conservazione.
Balsamo ha ideato il progetto Jazzabanna che vede la luce nel 2006. I musicisti alterneranno pizziche-pizziche, quadriglie, tarantelle e serenate, ai canti di lavoro e di fede, espressione di quella religiosità genuinamente partecipata dalle popolazioni del meridione d’Italia.
Antonio Castrignanò, stamattina al Centro Polivalente di Zollino ha provato uno dei brani più travolgenti della tradizione salentina: Aria Caddhipulina. Nella nuova versione arrangiata dal maestro concertatore Andrea Mirò, il brano non perde il ritmo ipnotico della tarantella, anzi viene arricchito con nuove sonorità e contaminazioni etniche e rock.
Le prove proseguono a ritmo serrato per preparare il Concertone finale di Melpignano edizione 2018.
Il paesaggio incontaminato di Porto Selvaggio è protagonista della mostra I Luoghi di Renata, un viaggio fotografico curato da Paolo Laku che esplora la natura e l’intima solitudine di Renata Fonte, l’assessore alla cultura e alla pubblica istruzione di Nardò uccisa il 31 marzo del 1984, che pagò con la vita la difesa estrema della sua terra. Alla speculazione edilizia e alla minaccia di cementificazione dell’incantevole baia, Renata Fonte oppose la cultura della bellezza e della salvaguardia dell’ambiente. La sequenza di immagini restituisce lo sguardo di Renata, attraverso la testimonianza delle figlie Sabrina e Viviana, sui luoghi che hanno determinato le scelte nella sua breve vita.
Si parte da Fiumefreddo di Sicilia, in provincia di Catania, dove Renata ha atteso il ritorno nella sua casa, il Salento, guardando il mare, gli scavi archeologici di Torrerossa, la natura incontaminata sugli argini del fiume che diventerà Riserva Naturale nel 1984, anno in cui la giovane mamma venne assassinata.
Da piazza Salandra al teatro comunale di Nardò, i luoghi di Renata, sono piazze d’incontro e condivisione di valori: le battaglie sociali e civili al fianco del prozio Pantaleo Ingusci, insigne storico mazziniano neretino, l’ascolto delle donne e dei minori, le parole pronunciate dai microfoni di Radio Nardò Uno.
Sono luoghi di intima felicità nell’estate salentina a Santa Maria al Bagno tra il sorriso delle sue bimbe e il brusìo del mare.
Sono luoghi di lettura: telegrammi, lettere di studenti, disegni di bambini che nel 1978 si mobilitarono per salvare Porto Selvaggio. Un movimento spontaneo che spinse Renata a credere che anche l’ultima battaglia contro la minaccia di cementificazione del paradiso selvaggio sarebbe stata vinta.
Sono luoghi di ricerca di verità. Il tassello mancante nella storia di una donna che continua a vivere in ogni sguardo che si affaccia su Porto Selvaggio.
Parte il 5 agosto a Corigliano d’Otranto la ventunesima edizione del festival itinerante La Notte della Taranta, la festa di musica popolare più grande e diffusa d’Europa. Primo appuntamento, alle 19, nella suggestiva cornice del castello di Corigliano d’Otranto, un laboratorio di pizzica di alcuni ballerini del corpo di ballo de La Notte della Taranta.
A seguire l’esibizione del Circolo Mandolinistico di San Vito dei Normanni, fondato nel 1934, la sua attività fu sospesa durante la seconda guerra mondiale e ha riaperto dopo una lunga pausa nel 2003 grazie alla dedizione di Federico Di Viesto, tra gli ultimi maestri della tradizione e alla passione di Giovanni De Palma, quando l’ultima barberia musicale ha chiuso i battenti. Dal 2015 il Circolo è guidato dal giovane mandolinista Peppino Grassi. Il rinnovato spirito non rinuncia a preservare e valorizzare la tradizione e diffondere i diversi linguaggi di espressione del mandolino, «guardando al futuro con cuore antico». Come nelle botteghe di un tempo, il Circolo è oggi luogo d’incontro e discussione, agorà, crocevia di uomini e musica dove la trasmissione dei saperi si compie con approccio spontaneo. Alle 21 sarà la volta del corpo di ballo de La Notte della Taranta, diretto dal coreografo Massimiliano Volpini, che si esibirà sulla terrazza del Castello.
Dalle 21.30, per i tradizionali concerti della Ragnatela, in piazza Vittoria si esibirà l’Orchestra Sparagnina diretta da Ambrogio Sparagna, già maestro concertatore de La Notte della Taranta, dal 2004 al 2006 che torna per dirigere l’Orchestra nata nel 2005 dalle esperienze didattiche dell’Istituto comprensivo del paese. Un’ora di musica di tradizione affidata all’Orchestra Sparagnina che proporrà un repertorio di canti tradizionali in grico salentino (antico dialetto greco e lingua di minoranza del territorio). I ragazzi dell’Orchestra, si sono esibiti al Parco della Musica di Roma nell’ottobre 2010, nel 2012 hanno pubblicato con Finisterre il cd musicale “Aska kalèddhamu”(Alzati bella mia), e nello stesso anno partecipano ad importanti eventi musicali: Suoni delle Minoranze (Lecce), Liceo Musicale Pallinis (Atene), Teatro Petruzzelli (Bari) come orchestra del Sistema delle Orchestre Giovanili e Cori giovanili e infantili in Italia. Tra le altre esperienze, nel 2013 sono invitati a Roma dal Ministro della Pubblica Istruzione per ricevere il terzo premio del concorso “Indicibili (in)canti” organizzato dal MIUR e dal Comitato Nazionale per la diffusione della Musica nella Scuola.
Alle 22.30 sul palco allestito sempre in piazza Vittoria sarà la volta de I Mandatari formazione nata nel 2013 per volontà di un gruppo di amici, con l’intento di riscoprire la bellezza della tradizione musicale della provincia di Taranto. I componenti del gruppo, tutti giovanissimi, accomunati dalla passione per la musica e spinti dall’amore per la propria terra, si sono impegnati in un lavoro di ricerca e recupero dei canti tradizionali di quella zona, attraverso gli anziani, depositari del patrimonio musicale e culturale dei comuni di Carosino, Fragagnano, Lizzano e San Marzano, paesi di provenienza dei membri del gruppo. Grazie al loro lavoro di ricerca e, attingendo anche dal patrimonio recuperato sul campo nelle stesse zone dallo storico ed etnografo Alfredo Majorano, tra gli anni ’30 e ’70, il gruppo può avvalersi di un vasto repertorio musicale che spazia dai contesti rituali (tarantismo), a quelli ludici (pizzica-pizzica, tarantelle, quadriglia, canti di lavoro, stornelli) e canti devozionali (canti di passione).
La chiusura della prima tappa del festival sarà affidata all’Antonio Amato Ensemble, “Il futuro del passato” è la frase che rappresenta al meglio la filosofia stilistica del gruppo che, in dieci anni di attività, è riuscito a sviluppare un sound originale, riconoscibile e alternativo rispetto al suono legato alla musica popolare salentina di tradizione. L’ultimo lavoro discografico “Speranze” crea infatti un punto d’incontro inedito tra due mondi apparentemente paralleli. Brani originali e brani classici della tradizione convivono coerentemente nella dimensione musicale del gruppo dove le esperienze eterogenee di ciascuno dei suoi componenti si incontrano attraverso il canto tipico della tradizione dialettale salentina di Antonio Amato. Strumenti acustici e sonorità della tradizione si intrecciano in simbiosi musicale con strumenti elettronici e sonorità moderne senza perdere di vista le ritmiche ipnotiche e ancestrali che rappresentano la colonna portante della "pizzica".
Una lunga notte di musica, che è solo il preludio, di un festival, quest’anno dedicato al paesaggio che prevede complessivamente 100 ore di live show, 360 musicisti coinvolti per 19 notti da vivere nei centri storici del Salento.
Un’inedita rilettura del Barbiere di Siviglia che unisce tre fra le principali istituzioni culturali pugliesi
Otranto, 3 agosto, ore 21:00
Ingresso gratuito su Prenotazione obbligatoria
Dopo il successo registrato a Martina Franca, La Fondazione La Notte della Taranta e il Festival della Valle d’Itria in collaborazione con il Carnevale di Putignano propongono nel Festival 2018 un’assoluta novità: Figaro su, Figaro giù…! Rossini e il Barbiere: tutta un’altra storia, una libera rivisitazione del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini e di quello di Paisiello, in scena il 3 agosto a Otranto (Fossato del Castello, Porta a Mare, ore 21).
Si tratta di un nuovo progetto drammaturgico a cura di Gianmaria Aliverta, al quale è affidata anche la regia, con la partecipazione straordinaria di Elio per uno spettacolo volutamente pop, in cui si fondono il sapiente ordine del ritmo rossiniano con la percussiva tradizione musicale del tarantismo e in cui c’è posto, oltre che per Rossini, Paisiello e Stendhal, anche per i danzatori della Taranta. Strumenti e prassi esecutive tradizionali (Orchestra popolare “La Notte della Taranta”) e classiche (Orchestra ICO della Magna Grecia) fonderanno i loro suoni sotto la guida del direttore Giuseppe Grazioli. I testi sono stati ideati da Francesco Micheli, il progetto scenico da Benito Leonori e i costumi da Sara Marcucci e Francesco Bondì. Il cast include Daniele Terenzi nel personaggio di Figaro, Maria Aleida come Rosina; e poi Marco Filippo Romano (Don Bartolo), David Ferri Durà (il Conte d’Almaviva), Peter Kellner (Don Basilio), Hannah Fraser (Berta) e Davide Gasparro (Ambrogio). Dal palco di Melpignano a pizzicare l’opera rossiniana ci saranno Alessandro Monteduro (percussioni) Antonio Marra (batteria) Gianluca Longo (mandola) Roberto Gemma (fisarmonica) Attilio Turrisi (chitarra) Roberto Chiga (tamburello) Nico Berardi (fiati) e i ballerini Laura Boccadamo, Carla Del Giudice, Fabrizio Nigro e Nicola Simonetti.
L’iniziativa segna per la prima volta l’unione di tre grandi istituzioni culturali pugliesi: la Fondazione “La Notte della Taranta”, la Fondazione “Carnevale di Putignano” (il più antico d’Europa) e il Festival della Valle d’Itria.
La contaminazione dell’opera di Rossini con le musiche popolari dell’Orchestra della Taranta è un richiamo al passato, come spiega il direttore artistico dell’Orchestra, Daniele Durante che si è occupato dell’adattamento musicale dell’opera: “Il Barbiere di Siviglia è una delle opere più famose della cultura popolare. Gli anziani quando in piazza ascoltavano la banda conoscevano a memoria le parole dell’opera di Rossini. Per questo quando mi è stato proposto di prendere parte a questo progetto ho risposto con entusiasmo, immergendomi nella cultura popolare e restituendo al popolo una storia che gli appartiene”.
La rivisitazione pop del Barbiere di Siviglia è ambientata nella Magna Grecia dove la tarantola, impersonata da Elio, con il suo morso porterà amore o dannazione ai personaggi che incontrerà.
«L’intera operazione mira al coinvolgimento del maggior numero di persone possibile – dice il regista Gianmaria Aliverta – anche quanti non sono abituali frequentatori della lirica. La storia prende avvio da un antefatto: siamo in un paesino del Sud Italia, dai fasti magnogreci, dove un giovane di nome Bartolo viene morso da una tarantola dagli spiccati poteri taumaturgici che gli inietta un’infinita voglia di amare. Presto incontra la sua anima gemella con cui intraprende un’appassionante storia d’amore ma, durante un Carnevale, un carro separa i due innamorati che si perdono nella folla senza più riuscire a ricongiungersi. Per sopperire a questo mal d’amore Bartolo si rifugia nello studio e diventa il medico del paese, rinnegando il suo desiderio di trovare amore. L’opera prende avvio in questo punto. Troviamo Bartolo invecchiato e brontolone, diventato il dispotico sindaco della cittadina, che cerca rivalsa nel suo ruolo di uomo di scienza e nella sua veste istituzionale. Per questo bandisce il Carnevale e le feste, proibisce l’amore e dà la caccia ai ragni e alle tarantole, facendo sprofondare il paese nella tristezza e nel grigiume».
Figaro su, Figaro giù…! apre il Festival itinerante de La Notte della Taranta, che ricordiamo si terrà dal 3 al 25 agosto nei Comuni salentini.
“Occorre oggi tornare a indagare e, se possibile, ampliare il concetto di ‘popolare’. Possono espressioni artistico-culturali molto diverse tra loro come il teatro dei pupi, la lirica, la danza e il canto di matrice espressamente folklorica, essere accomunate da quello che si potrebbe definire un ‘sentire popolare’? È questa la scommessa di questa nuova edizione del Festival Itinerante” conclude Luigi Chiriatti, direttore artistico del Festival.
L’evento è gratuito ma per accedere a uno degli 800 posti a sedere è necessaria la prenotazione. Tale prenotazione ha valore sino a 20 minuti prima dall’inizio dell’evento.
Sarà LP, la cantautrice italoamericana Laura Pergolizzi, l'artista super ospite della ventunesima edizione del Concertone della Notte della Taranta in programma a Melpignano il 25 agosto.
L'annuncio è stato dato oggi 24 luglio in conferenza stampa presso la filiale Banco di Napoli di Piazza Sant’Oronzo.
Nell’occasione sono stati annunciati il progetto Taranta Solidale 2018 e le iniziative sul territorio che Intesa Sanpaolo e Banco di Napoli organizzeranno in concomitanza con il festival.
L’incontro è stato preceduto da un suggestivo flash mob in piazza Sant’Oronzo.
Da oggi è possibile acquistare il biglietto Backstage Concertone La Notte della Taranta su Bookingshow